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2 ore e 42 minuti di racconto che nessun libro o dvd di Montanelli o Berlusconi vi possono dare !!!

 

Intervista del 4 giugno 2006 a Wladimiro Dorigo effettuata da Pierandrea Gagliardi e Mariagrazia Gagliardi

 

Prima di aprire le interviste leggi la Nota editoriale

 

L’intervista è divisa in quattro corposi file wmv si consiglia di aprirli in ADSL

                Parte 1   http://www.wladimirodorigo.eu/Intervista04062006_Babbo/Parte2.wmv   (mb 122, tempo 44' 03")

                Parte 2   http://www.wladimirodorigo.eu/Intervista04062006_Babbo/Parte3.wmv   (mb 121, tempo 43' 55")

                Parte 3   http://www.wladimirodorigo.eu/Intervista04062006_Babbo/Parte4.wmv   (mb 121, tempo 43' 57")

                Parte 4   http://www.wladimirodorigo.eu/Intervista04062006_Babbo/Parte5.wmv   (mb 84, tempo 30' 23")

 

Gli argomenti trattati nell’intervista sono, nell’ordine:

parte 1 -   Origine familiare proletaria e creatività del padre

                Condizioni di vita negli anni '30 e durante la seconda guerra mondiale

                Cultura giovanile cattolica, viaggio studentesco collettivo dal Papa da bambino

                Caduta del fascismo, primi gruppi partigiani a Venezia

                Partigiani cattolici veneziani caduti in montagna; Dino Busetto, Guido Bellemo

                Breve detenzione sotto l'occupazione nazista insieme a Guido Crepax

parte 2 -   Evoluzione della cultura da cattolica a razionalista non credente:

                Avviamento agli studi permesso da borsa di studio e alloggio in convitto cattolico

                Da Guido Bellemo alla Giac, gedda e Carretto, l'espulsione di Magri e Chiarante

                Al Popolo del Veneto, fino alla cacciata decisa da fanfani

                Dalla decisione comune con Bruno Mondadori di fare una rivista

                    all'avviamento isolato ma riuscito di Questitalia (1958-1970)

                    e delle sue redazioni di Venezia, Roma, Milano

                Anni sessanta e demolizione della "tutela" vaticana della cultura cattolica

                Il sessantotto parigino e il tentativo di unità delle realtà di base in Italia (67-68 in particolare)

                La differenza tra rivolta e rivoluzione

                Anni successivi al 68 ed origine cattolica di diversi suoi "dirigenti"

                    (suo piccolo errore di memoria 1974 anziché 1976 affermazione elettorale Pci)

"Non mi sono mai candidato ad alcuna carica, le candidature le devono proporre gli altri"

parte 3     Critica politica

                Il lavoro di ricerca sulle origini di Venezia

    Raccolta critica di testi politici per un ultimo libro che non ha potuto concludere

            oltre alla ricerca sulla Venezia Gotica da lui diretta ed avviata ed ora portata avanti in Dipartimento a Venezia

Impegno scientifico

parte 4 -   Interdisciplinarietà, non sommatoria di discipline ma metodo

                Convegno a Spoleto per il quale non ha potuto concludere l’intervento

Filosofia

                L’immaturità attuale dell’Umanità, la non comprensione delle cose da parte dei Bush

                ma non solo loro, anche del 95% della gente

                Sul cervello del serpente

Futuro

                Con la proverbiale sua capacità di previsione, un disastro

                Il pericolo della velocità della tecnologia e della scienza peraltro nella situazione odierna del mondo

Per ridere

                Un breve racconto di censura aggirata ai tempi in cui era redattore di giornali cattolici

 

 

 

Inseriremo nel sito anche la conferenza all’Ateneo Veneto sulla Venezia Romanica, una intervista sulle origini di Marghera e la sua storia (dalla quale sembrano mancanti alcune parti sugli anni 60), e la registrazione di alcune parti della cerimonia funebre del 4-7-2006 all’Università di Ca’ Foscari di Venezia

 

NOTA EDITORIALE

Copyright Pierandrea Gagliardi, Mariagrazia Gagliardi, Paolo, Martino e Tommaso Dorigo

(Pierandrea e Mariagrazia con i loro 5 fratelli e sorelle erano per Wladimiro Dorigo quasi dei figli, poiché figli della

 seconda ed ultima compagna della sua vita)

 

L’intervista è integrale. I brevi tagli sono stati fatti dal regista in sede di registrazione.

 

A chi volesse scaricarla e tenerne una copia su disco masterizzato o su h.d. si chiede un contributo volontario minimo di 10 euro

da inviare al Poste Pay  n. 4023 6004 3497 0291 intestata a Dorigo Paolo. Ciò assolverà da qualsiasi debito nei ns.confronti quegli insegnanti che volessero proiettare l’intervista in classe o durante lezioni universitarie.

 

 

 

NOTA BIO-POLITICA di Paolo Dorigo:

Il curatore della pagina e del sito non condivide ovviamente alcune parti della interpretazione politica paterna. Suo padre traeva origine dal mondo cattolico e non poteva andare oltre all'adesione o simpatia verso il Partito comunista "democratico" italiano, tuttavia vede giusto nel definire "rivolta" e non Rivoluzione l'esperienza degli anni successivi al '68; mentre sul tema della speranza che ci fosse stata una unione tra P"c"i e gruppi "estremisti" va rilevato che la responsabiità maggiore attribuita del mancato riavvicinamento tra queste realtà, da lui attribuita al P"c"i, è priva di una consapevolezza propria del punto di vista di classe, per cui lui stesso nel definirsi "revisionista" da una parte ammette che non è mai stato marxista in senso completo, e dall'altra chiarisce il punto fondamentale di divaricazione dal sottoscritto. Nel merito sarà inserito nel sito un carteggio del 1985 su Gramsci tra il curatore del sito e Wladimiro Dorigo. Una grande differenza, che non emerge dall'intervista, è nella adesione all'occidente imperialista come sistema il  "meno peggio possibile" ossia partendo da un punto di vista abbastanza soggettivo di intellettuale che comunque ha potuto anche se tra mille ostacoli, trovare gli spazi per lavorare, ma aderendo di fatto all' "inevitabilità" delle scelte compiute dalla sinistra italiana, nonostante una presa di distanza dai vari Bush, abbastanza esplicita ma priva di riflessioni sulla centralità dei popoli oppressi.  Una terza grande differenza era che Wladimiro Dorigo non ha compreso la Cina della rivoluzione culturale, credo soprattutto perché lui era distante anni luce dai culti della personalità in piccolo sui quali irride allorquando cita Brandirali, mentre passa in rassegna i vari Negri, Sofri, Boato, ecc. Se il curatore del sito condivide l'ironia sui "capi rivoluzionari" del '68 diventati borghesi ed anche figure "istituzionali" molto meno critiche e coerenti di lui, non condivide l'estensione della osservazione critica verso chi scimmiottava il maoismo, al Presidente Mao Tse-Tung.  Di sicuro Wladimiro Dorigo era contro la violenza, ma non poneva il suo corpo contro la violenza dello Stato. Ed inoltre, fino a poco prima della sua morte, ossia fino a quando non ha preso la parola contro le torture cui ero e sono sottoposto (novembre 2004), Wladimiro Dorigo non era un "garantista"; semmai era un berlingueriano repressivo, che non aveva riguardo certo nell'aderire alla necessità di una dura repressione di quanti facevano ricorso alla violenza per motivi politici, sfuggendogli la comprensione della natura di classe della violenza (non a caso da lui mai praticata se non in seno di propaganda, duranta la stessa resistenza). In questa differenza, era uguale a lui Martino, all'epoca militante Pci, mentre nei miei confronti vi era una dura reprimenda permanente ma non il venir meno del senso paterno. Di conseguenza la sua critica pur importante nell'essere tra le più avanzate sorte dal mondo cattolico, ne rappresenta i limiti e la rassegnazione. Rassegnazione di chi non può cogliere il dato fervido e positivo dei momenti storici in cui le masse riprendono la parola ed il sopravvento... Va inoltre detto che la visione "dorighiana" delle cose è di sua natura pessimista, in quanto assume in ogni situazione la gravità dei disastri nel loro rapporto di prevalenza sui dati positivi. ( www.lavoroliberato.org )